F.A.Q Parigine - versione 3.0


Maria Antonietta

 

Maria Antonia Giuseppina Giovanna di Asburgo-Lorena nacque il 2 novembre 1755. La sua nascita (era la penultima di sedici fratelli) fu contrassegnata da un'infanzia viziata e senza tanti obblighi di corte. Il suo destino sembrava abbastanza incolore, sarebbe andata in sposa a qualche cugino in Europa.

 

La morte e la malattia portarono a un ribaltamento della sua situazione. Finalmente Luigi XV aveva acconsentito a far sposare il nipote, nonché Delfino, Luigi XVI, all'Arciduchessa austriaca. Questo era un chiaro matrimonio d'nteresse, poiché l'Austria e la Francia erano da sempre state nemiche.

 

Il 16 maggio 1770 vennero celebrate le nozze, che non furono consumate per ben sette anni a causa, si suppone, di una malformazione di Luigi. Questa lunga ”attesa” creò in lei un senso d'ansia e un desiderio di compiacere che le fecero compiere tanti errori.

 

Il suo arrivo a corte non era stato ben accolto dai nobili, che la soprannominarono da subito “l'Austriaca”.

 

Con la morte di Luigi XV il 10 maggio 1774, gli errori di Maria Antonietta, tollerati finché era stata la Delfina, non furono più ammissibili una volta divenuta regina...

 

Le sue simpatie e antipatie erano ben visibili ed ella non fece molto per porre rimedio agli eventuali torti che poteva creare. A lei piaceva la compagnia di persone giovani o giovanili. Era immersa in un turbinio di feste, serate all'opera e partite a carte.

 

L'incontro con Fersen le farà conoscere l'amore ma non divennero subito amanti. Il loro era un amore platonico, almeno per i primi anni lo fu di sicuro, anche perché la regina era sempre tenuta sotto controllo dalle sue dame e non solo!

 

Le varie gravidanze fecero maturare un po' la regina, ma ciò non le impedì di evitare gli sprechi che contrassegnavano la vita della Corte. La colpa era anche di Luigi XVI, un uomo debole e incapace di rifiutare la benché minima cosa alla moglie, viziandola, se era possibile, ancor di più.

 

Bisogna precisare, però, che Maria Antonietta non fu l'unica spendacciona. Ogni membro della famiglia reale aveva un proprio seguito e svariate residenze.

 

In questo clima, venne fuori il famigerato “scandalo della collana”, che segnò in maniera traumatica Maria Antonietta. L'assoluzione del cardinale di Rohan da parte del Parlamento di Parigi, fece capire chiaramente che il popolo la odiava e che non rispettava più ciò che la monarchia rappresentava.

 

Dopo l'assalto a Versailles e il ritorno dei reali a Parigi, Maria Antonietta cominciò a tenere una fitta corrispondenza in codice coi sovrani stranieri per ricevere aiuto.

 

I continui cambiamenti nel Paese convinsero i reali a scappare, in quella che fu la disastrosa fuga di Varennes.

 

Riportati a Parigi, non potevano fare altro ormai che subire tutto ciò che i rivoluzionari imponevano loro, finché, il 21 settembre 1792, la monarchia venne abolita e rese, di conseguenza, i sovrani prigionieri dei loro stessi ex-sudditi.

 

Maria Antonietta dimostrò in tali frangenti notevole coraggio, anche quando la sua vita sembrava sospesa a un filo. In primis quando, a Versailles, si inginocchiò davanti al popolo inferocito. Non abbandonò mai il re per una sua convinzione ben precisa. Era la regina e il suo dovere era di morire ai piedi del re.

 

Il suo unico scopo era quello di salvare il trono per l'adorato figlio Luigi Carlo (il Delfino era morto nel 1789). Fu tutto inutile...

 

Ci sono molte leggende su Maria Antonietta. Innanzitutto ella non pronunciò MAI la frase ”se manca loro il pane, che mangino delle brioches”. Questa frase fu pronunciata più di un secolo prima, forse da Anna d'Austria, la madre di Luigi XIV.

 

Ancora oggi viene giudicata una sovrana sciocca, fedifraga e lesbica.

 

Era invece una donna molto gentile col prossimo ma che, come tutti, commise degli errori in un'epoca in cui nascevano nuovi sentimenti nei cuori della gente comune. La sua servitù l'adorava e inizialmente anche i Francesi. Essi poi vennero disgustati dai suoi eccessi e dalle menzogne che leggevano nei libelli che, tra parentesi, venivano pubblicati grazie a quel voltagabbana di Filippo d'Orléans.

 

Davanti alla morte non rinunciò alla regalità, persino di fronte ai suoi carnefici, anche se molti la scambiarono per alterigia. Ella credeva fermamente nel diritto divino di regnare e non concepiva la nuova era che avanzava.

 

La rivoluzione le portò via gli amici,il marito e i figli. Morirà, dopo un processo farsa, il 16 ottobre 1793.

 

Le sue spoglie, dopo tante traversie, riposano dal 1816 nella Basilica di Saint-Denis, architecture.relig.free.fr/denis.htm (in fondo alla pagina).

 

Luoghi parigini legati alla Rivoluzione del 1789, www.faqparigine.net/faq30/index.php

 

 

(Testo a cura di Agnese)