F.A.Q Parigine - versione 3.0


La Rive Gauche e l'arte

 

Punto di partenza: M° Rue-du-Bac

 

 

Usciti dal métro, attraversate il boulevard Saint-Germain e prendete la rue du Bac. All'angolo, attirano l'attenzione le vetrine della galleria "Perpitch", antiquario specializzato in mobili e porcellane del '400, '500 e '600.

 

Dopo il magnifico portone in legno scolpito dell'ex-hôtel di Samuel Bernard, al no. 46, è impossibile non notare la sede della maison "Deyrolles" (1881), famosi tassidermisti.

 

Al no. 40 c'è invece il negozio dell'arredatore Christian Liaigre, mentre, al no. 42, la galleria "Adrien Maeght" espone opere di arte contemporanea.

 

Se avete la fortuna di trovare aperto il portone del civico 40, approfittatene per penetrare nell'impasse Valmy, con i suoi antichi edifici, tipici di questo quartiere.

 

Superata la rue de l'Université, girate a sinistra in rue de Verneuil. La tranquillità di questo tratto della via invita alla flânerie. Al no. 37 c'è un negozio assai originale, che vende fiori e frutti di porcellana, il "Cabinet de Porcelaine". Proprio di fianco si trova la notissima fromagerie "Androuet".

 

L'edificio al no. 58 colpisce, in una strada così stretta, a causa del suo frontone sormontato da una loggia.

 

Tornate in rue du Bac, dirigendovi verso sinistra. Al no. 13 troverete la galleria "Hayem", mentre al no. 9 la libreria di Rémi Flachard attirerà i golosi e gli appassionati di storia della cucina. I suoi testi più antichi risalgono al 16° secolo.

 

Prima di giungere sul quai, fermatevi a osservare le magnifiche statuine orientali di "Bacstreet".

 

Girate a destra sul quai Voltaire; sulla riva opposta della Senna si erge il palazzo del Louvre.

 

Il quai Voltaire è affollato di negozi di antiquariato, sia negli ex-hôtels particuliers che al pianterreno dei suoi palazzi carichi di storia, dove un tempo sono entrati Voltaire, Ingres o Musset. Il marciapiede lungo il fiume è invece il regno dei bouquinistes (venditori di libri usati).

 

Nel 1766, il marchese de Villette entrò in possesso di una palazzina all'attuale civico 27 del quai. Nipote acquisito di Voltaire, ospitò il grande filosofo durante gli ultimi mesi della vita di quest'ultimo, dal febbraio 1778 al 10 maggio dello stesso anno. All'epoca il quai si chiamava des Théatins. Fu intitolato a Voltaire nel 1791. Al no. 17 ha trascorso alcuni mesi Paul Bowles nell'autunno del 1931.

 

In fondo al cortile del no. 25 c'è la galleria "Bailly" (arte contemporanea). Delacroix ebbe un atelier, dal 1828 al 1835, al quinto piano del no. 15, dove poi si stabilirono anche Carle Vernet e Corot. Osservate la stretta, originale facciata del no. 13, dalla decorazione manierista, con teste femminili, leoni che reggono il balcone e motivi vegetali.

 

Girate a destra in rue des Saint-Pères e poi nuovamente a destra in rue de Lille. Al no. 1, un bel portone è ciò che rimane dell'hôtel Pidoux. Più avanti, il no. 13 è caratterizzato da una nicchia in puro stile barocco.

 

Sull'altro lato della strada, al no. 26 è rimasto il portone secentesco in legno scolpito dello scomparso convento des Théatins.

 

Girate a sinistra in rue de Beaune, dalle vecchie case e antichi portici che la rendono una via particolarmente attraente. Al no. 3 abitò l'esploratore Dumont-Durville, mentre al no. 5, a partire dal 1804, visse Chateaubriand.

 

Girate ancora a sinistra in rue de Verneuil, in un tratto poco trafficato e quindi tranquillo, come fuori dal tempo.

 

Se capitate da queste parti in primavera, lasciatevi incantare dagli alberi in fiore della rue Allent (a sinistra).

 

Al no. 5 bis della rue de Verneuil ha abitato, dal 1968 alla morte sopravvenuta nel 1991, il noto cantautore Serge Gainsbourg.

 

Tornate in rue des Saints-Pères svoltando ancora una volta a sinistra.

 

Scendendo lungo la via potete ammirare le numerose vetrine, dai boudda di "Samarcande" (no. 13), ai libri rari di Christian Galarantis (no. 15), ai bijoux etnici di "Othello" (no. 21), ai vetri di Murano di "Palladio" (no. 27). Non tralasciate neanche il piacevole cortile lastricato del no. 19.

 

Dall'altra parte della strada, al no. 16, si apre la suggestiva cour des Saints-Pères, "rifugio" di alcuni antiquari.

 

Dopo aver attraversato la rue Jacob, non potete mancare la facciata Art déco della Facoltà di Medicina (1936-40).

 

I "cioccolato-dipendenti" avranno di che sfogare i loro "più bassi istinti" da "Debauve et Gallais" (no. 30), in un incantevole negozio (ex-farmacia) dichiarato monumento storico. E' il più antico del genere, a Parigi (1800).

 

Tornate indietro per prendere la rue Jacob verso destra. E' una delle vie più tranquille del quartiere Saint-Germain. Al no. 52, la galleria "Samagra" espone pittori e scultori contemporanei, con una netta predilezione per le opere monumentali. Dal lato dei numeri dispari, la galleria "Diurne" ha pavimenti e pareti ricoperti di tappeti moderni. Al no. 43 c'è la vetrina delle stampe "Seydoux".

 

Bella facciata al no. 46, con al primo piano nicchie ornate di statue.

 

Potete approfittare, per fare una sosta ristoratrice, della sala da tè "Ladurée", in stile Secondo Impero.

 

Per gli appassionati di giardinaggio e/o di arredamento, la libreria "La Maison rustique", con la sua impressionante raccolta di volumi, è un indirizzo di cui prendere nota!

 

Il no. 18 presenta una raffinata facciata Art déco.

 

Girate a destra in rue de Furstemberg, uno degli angoli più suggestivi della città. Il Musée Delacroix (6, place de Furstemberg) rappresenta un'oasi di pace. In primavera, il suo piccolo giardino è un vero incanto!

 

Svoltate a sinistra in rue de l'Abbaye, per poi prendere la seconda via a sinistra, rue de l'Échaudé che, stretta e pedonale, evoca atmosfere da vecchia Parigi.

 

Percorrete solo qualche metro, a destra, in rue de Seine, nel suo tratto più antico, documentato fin dal 13° secolo. Vi ha sede un'impressionante quantità di gallerie d'arte.

 

Tornate sui vostri passi e dirigetevi verso la Senna. Un altro locale dove ci si può fermare a bere o a mangiare qualcosa è "La Palette", all'incrocio con rue Jacques-Callot, bar-ristorante aperto nel 1903.

 

Girate in rue Visconti, soprannominata la "piccola Ginevra", a ricordo dei Protestanti che vi risiedevano nel 16° secolo (v. "La Parigi della Riforma Protestante"). Un piccolo giardino sulla destra invita a tirare un po' il fiato...

 

Anche qui possiamo ritrovare le vestigia della Parigi "d'antan", come il bel portico al no. 21. In rue Visconti hanno abitato prestigiosi scrittori, quali Racine (hôtel Bannes, no. 24) e Balzac (no. 17).

 

Voltate a destra in rue Bonaparte. Il no. 14 ospita, dal 1816, la Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti, nei locali dell'ex-convento dei Piccoli Agostiniani. Anche il suo giardino, disseminato di sculture, è un ottimo posto in cui fare una sosta.

 

Girate nuovamente a destra, in rue des Beaux-Arts. Al di sopra del portone del no. 13 è appesa una testa d'ariete in metallo. Indica l'ingresso di un hôtel dove Oscar Wilde spirò nel 1900.

 

Voltate a sinistra in rue de Seine. In fondo alla strada, subito prima di giungere al quai, passate sotto il portico che permette di accedere direttamente al cortile dell'Institut de France. Questo maestoso edificio, decisamente italianeggiante, ospita cinque accademie, fra le quali l'Académie française. La cappella, in stile gesuita, e la sua cupola sono fiancheggiate da due ali che terminano in altrettanti padiglioni quadrati (progetto di Le Vau).

 

A questo punto potete fare una capatina sul Pont des Arts, il primo ponte metallico costruito in Francia, nel 1802. Danneggiato per l'ennesima volta nel 1979, è stato demolito e sostituito cinque anni dopo dall'attuale ponte pedonale di Louis Arretche. La vista su Parigi è splendida!

 

Tornate sul quai de Conti e passate davanti all'Hôtel des Monnaies et Médailles (Zecca di Luigi XV, opera di Antoine, 1768-75).

 

Lasciate il quai, svoltando in rue Guénégaud, che costituisce un piacevole contrasto rispetto al lungo-Senna molto rumoroso. La maggior parte delle gallerie di questa via sono specializzate in arte africana, con l'eccezione de "La Reine Margot" (antichità asiatiche), di Matthieu Richard (mobilio anni '40 e '50, no. 13) o del no. 19 (arte contemporanea).

 

Prendete a sinistra la rue Mazarine (fu al no. 28 che Jean-François Champollion decifrò i geroglifici) e dirigetevi verso il carrefour (incrocio) de Buci. Questa è una zona molto animata, soprattutto grazie al mercato della rue de Seine e ai tanti ristoranti nelle vie adiacenti.

 

All'incrocio, girate a destra in rue de Buci, poi a sinistra in rue de Seine fino al boulevard Saint-Germain. Superato il boulevard, proseguite sulla rue de Seine e girate a destra in rue Saint-Sulpice. Al no. 27 c'è il bellissimo portone in stile manierista dell'hôtel de Fougère (fine 16° o inizio 17° secolo). Al no. 38 si trova la sede di "Villeroy et Bosch".

 

Al centro della place Saint-Sulpice si erge la fontana dedicata a quattro grandi oratori secenteschi: Fénelon, Bossuet, Fléchier e Massillon. E' opera di Visconti (1848).

 

Girate a destra in rue Bonaparte. Al no. 57 potete osservare Jean-Pierre Heckmann intento a lavorare l'avorio.

 

Proseguendo sulla rue Bonaparte, arriverete al carrefour Saint-Germain-des-Prés. Nel dopoguerra, questo era diventato il fulcro della vita notturna parigina, soprattutto per i cultori del jazz. Il quartiere era frequentato da artisti e intellettuali, da Sidney Bechet a Boris Vian, da Juliette Gréco a Sartre. Di quell'epoca rimangono alcuni locali mitici, come "Les Deux Magots", "Le Flore" e la Brasserie "Lipp".

 

 

Fine della passeggiata: M° Saint-Germain (place Saint-Germain)