F.A.Q Parigine - versione 3.0


Il quartier Notre-Dame

 

Punto di partenza: place Louis-Lépine (M° Cité)

 

Il Mercato dei Fiori (ribattezzato "Marché aux fleurs Reine Elizabeth II" nel giugno 2014, in occasione di una visita di stato della Regina; qui, in epoca medievale, sorgeva una sinagoga), tinyurl.com/3kjz8pog, illumina i freddi edifici amministrativi che, dal Secondo Impero, circondano la piazza su tre lati: l'Hôtel-Dieu (ospedale), la Questura e il Tribunal de Commerce. La domenica, gli uccelli prendono il posto dei fiori.

 

La piazza deve il suo nome al questore Lépine che, dal 1893 al 1912, fu una delle figure più popolari e allo stesso tempo discusse della società parigina.

 

Percorrete il quai de la Corse e il quai aux Fleurs. Tra il fianco nord di Notre-Dame e la Senna si estendeva la tenuta del potente capitolo della cattedrale. All'interno di un muro di cinta con quattro porte, i canonici disponevano ognuno di una casa dove prendevano a pensione degli "scolari". Durante l'11° e il 12° secolo, Gerbert, San Bonaventura, Abelardo, San Domenico diedero grande lustro alla scuola di Notre-Dame, che in seguito si fuse con la Sorbona sulla Montagna Santa Genoveffa, nel Quartiere Latino. La zona in cui vi trovate, pur pesantemente restaurata, è l'unica testimonianza della Cité medievale.

 

A metà del quai aux Fleurs, che offre un'ampia vista su Saint-Gervais e la punta dell'Ile Saint-Louis, si arriva al pittoresco incrocio tra la rue des Ursins e la rue des Chantres, dove sorge un grande edificio in stile medievale. Scendete i gradini e nell'asse della rue des Chantres, vedrete la guglia di Notre-Dame.

 

A destra, la rue des Ursins si trova all'antico livello degli argini della Senna. Fino al 12° secolo, è qui che si trovava il porto Saint-Landry, il primo di Parigi, prima che venisse realizzata la spianata dell'Hôtel-de-Ville (municipio). All'estremità della via, stretta e quasi sempre deserta, si intravedono, al no. 19, le vestigia dell'ultimo santuario medievale della Cité, la cappella di Saint-Aignan (proprietà privata, non visitabile), che conserva ancora dei bei capitelli romanici. Alla fine degli anni Settanta, vi sono state scoperte le fondamenta di un'abside a emiciclo, oltre ai piedritti scolpiti del portale (12° sec.). Durante la Rivoluzione, vi si celebrava segretamente la messa, tinyurl.com/4xtp4aa

 

Girate a sinistra in rue de la Colombe, che si apre con una curiosa taverna in cima a una scala. Il selciato mostra ancora il tracciato della cinta muraria gallo-romana di Lutezia (nome romano di Parigi). Seguite a sinistra la rue Chanoinesse: l'origine del nome sembra inspiegabile, dato che qui, di canonichesse, non ce ne sono mai state. La rue Chanoinesse, arteria principale dell'antico Chiostro, è sfigurata da un distaccamento della Questura. Ai nn. 22 e 24 si trovano le ultime due residenze di canonici, dai bei portali cinquecenteschi. Al no. 24, va segnalato anche il ristorante "Au Vieux Paris d'Arcole, restaurantauvieuxparis.fr. In tarda primavera, il glicine che ne adorna la facciata è un autentico incanto, tinyurl.com/qk74gx5!

 

Proseguite fino alla rue du Cloître-Notre-Dame e girate a sinistra attorno allo square Jean-XXIII. Si arriva così allo square de l'Ile-de-France, che offre una fantastica visuale dell'abside della cattedrale. Fu qui che Napoleone III fece costruire l'Obitorio, che vi rimase fino al 1910, quando fu trasferito sul quai de la Rapée.

 

Alla punta estrema dell'Ile de la Cité, una moderna cripta ospita il Memoriale dei Martiri della Deportazione. Sculture di Desserprit, urne funerarie e la tomba del deportato ignoto evocano le sofferenze e la morte nei campi di sterminio, tinyurl.com/y3zhsokj.

 

Se attraversate il pont Saint-Louis giungerete sull'omonima isola, incantevole dedalo di antiche stradine e magnifici hôtels particuliers secenteschi (v. "Una passeggiata sull'Ile Saint-Louis").

 

 

"Le pont d'Arcole, un pont qui porte le poids de l'histoire" (è il ponte che collega l'Ile de la Cité con la riva destra della Senna), tinyurl.com/2s38mtkb