F.A.Q Parigine - versione 3.0


"L'automne, à Paris", di Carla Polastro

 

Ottobre, a Parigi, significa la "rentrée": si torna al lavoro o a scuola. Finito il "letargo" estivo, la vita culturale riprende con lo slancio abituale. E' subito un turbinio di mostre, spettacoli, conferenze, concerti, corsi di ogni genere, dall'ebraico biblico al didgeridoo!:-)

 

Ottobre, a Parigi, significa giornate sfolgoranti di sole, un venticello frizzante che percorre la passerelle des Arts, le più belle prospettive della città che si stagliano - famigliari e allo stesso tempo sempre nuove - nella morbida luce autunnale. E' il Jardin du Luxembourg ancora pieno di fiori variopinti, il tappeto di foglie secche su cui è dolce camminare, le sedie sparse dappertutto, le statue delle grandi dame di Francia lungo i vialetti, la Fontana Medici (ah, les Italiens à Paris!:-)).

 

Ottobre, a Parigi, significa anche cieli impietosamente grigi, acquazzoni violenti che sorprendono all'uscita dal métro o dal cinema, il profumo delle caldarroste che riporta di colpo agli inverni dell'infanzia. Quando l'aria si fa fredda e la pioggia batte incessante contro i vetri, è così piacevole restarsene in casa, in compagnia di un libro e della voce di Jacques Brel. O fare la "grasse matinée", indugiare nel rassicurante tepore delle coperte. Tirare tardi con gli amici, in un ristorantino dell'8° arr., attorno a una fondue e a qualche bottiglia di buon Crépy...

 

Ottobre, a Parigi, è la deliziosa sensazione di "altrove" quando ci si aggira per il supermercato dei fratelli Tang, con gli scaffali gremiti di prodotti orientali (ma non manca la Nutella:-)) e dovunque aleggia il penetrante aroma delle spezie.

 

Ottobre, a Parigi, significa rinnovare la tessera della biblioteca di quartiere, piccolo simbolo di appartenenza a questo microcosmo davvero speciale che è la città di Parigi.

 

 

V. anche "Diari di viaggio"